Nanotecnologie, scienziati e invenzioni nella popular culture.
PAOLO MAGAUDDA
La scienza e la fantascienza vengono comunemente considerate sfere tra loro distinte e completamente separate. Eppure, a un’attenta analisi, possiamo osservare che gli immaginari fantascientifici e le rappresentazioni della scienza nella popular culture contribuiscono insieme non solo nella diffusione delle idee che la società produce attorno alla scienza, ma spesso anche nel lavoro e nelle strategie degli stessi scienziati.
Le rappresentazioni della scienza e della tecnologia nella popular culture possono infatti essere comprese come «spazi culturali liminali» in cui idee e immagini della scienza «ufficiale» e legittima si combinano e amalgamano con differenti codici culturali propri delle invenzioni narrative dei film, degli stereotipi delle pubblicità e perfino delle retoriche del marketing delle grandi aziende di tecnologie.
Per sviluppare questa riflessione sul rapporto tra scienza, società e processi culturali, il libro ricostruisce il dibattito degli studi sulle rappresentazioni della scienza e della tecnologia nella «cultura popolare» e prosegue analizzando alcuni specifici esempi di rappresentazioni della tecnoscienza nei flussi mediali contemporanei: le nanotecnologie nel cinema; la scienza e la tecnologia nella pubblicità e i significati e i messaggi generati attorno alle tecnologie della Apple di Steve Jobs.