Federico Neresini.
Le nanotecnologie, insieme alle biotecnologie, alle neuroscienze e all’informatica, promettono di cambiare non solo il nostro mondo, ma anche noi stessi. Le possibili ricadute, suggestive e vertiginose, hanno a che fare con l’elettronica molecolare e i computer quantistici, le celle solari superefficienti e i biosensori. E non sembra lontano il giorno dei nano-farmaci e del nano-dosaggio, né quello in cui ci saranno iniettati nano-robot capaci di “riparare” le cellule difettose o sostituirle una per una. Eppure l’idea che lo sviluppo tecnoscientifico stia imprimendo un’accelerazione al cambiamento sociale è illusoria: la società non è in ritardo e la tecnoscienza non è in anticipo perché evolvono insieme. Viviamo già – come illustrato nel libro – in una società nanotecnologica, quel che appare un ipotetico futuro diventa il nostro febbrile presente.