- Anni: 2025-26
- Coordinatore Scientifico: Giorgio Osti
- Partners: Università di Bologna
- Responsabile Scientifico: Tommaso Rimondi
Abstract
Retroterra della ricerca: a) le acque interne sono fonte essenziale di benessere e bellezza (vedasi foto), cui dare maggiore spazio nei territori per la necessaria salvaguardia, b) la protesta, soprattutto dei tanti comitati può evolvere verso nuove socializzazioni e pratiche idriche oltre la sindrome nimby, c) tali innovazioni idrosociali sono il frutto del coordinamento fra attivismo civico, riformulazione dei modelli di sicurezza idraulica, redistribuzione di risorse mobili (fondi) e immobili, a partire da terreni cosiddetti esondabili. Per queste ragioni si pensa che il perno della ricerca debbano essere delle comunità di pratiche idriche nelle quali vi sia una certa democrazia intesa come tendenziale pari dignità di saperi, ruoli e prestigio istituzionale di chi partecipa. Inoltre, l’accento sulle pratiche indirizza la ricerca su ‘blocchi’ relativamente coerenti di azioni, ambienti, norme, “canovacci”, “atmosfere”. Dentro questi blocchi cascano sia le modalità con cui gli esperti modellano i flussi d’acqua, sia come la PA fa pianificazione sia come si mobilitano cittadini e volontari dopo un disastro. L’attesa è di individuare comunità di pratiche che intersechino tali blocchi, tradizionalmente separati, se non in conflitto.
Research Area: Ambiente, sostenibilità e territorio