Sociologia delle comunicazioni di massa


Renato Stella.

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“Imparare le grammatiche che stanno dietro i meccanismi con cui si produce l’informazione della stampa o dei tg; oppure essere avvertiti delle regole che danno o tolgono capacità persuasiva alle campagne pubblicitarie e sociali; o infine capire come alcune persone che compaiono in tv o al cinema divengano modelli di comportamento per molte altre”, questo è ciò che l’autore identifica come uno degli obiettivi del testo. Per raggiungerlo vengono toccati i principali ambiti teorici ed empirici di discussione dei media studies, esplorando il lungo cammino che dalle interpretazioni comportamentiste degli anni Cinquanta giunge fino agli approcci culturalisti contemporanei. Utilizzando una strumentazione didattica orientata allo studente, che si avvale di figure, schemi e attività pratiche, “Sociologia delle comunicazioni di massa” si affianca al lettore nel suo processo di apprendimento stimolandone con efficacia la curiosità e l’interesse critico.

La scienza sullo schermo. La rappresentazione della tecnoscienza nella televisione italiana


Federico Neresini e Paolo Magaudda (a cura di).

scienza sullo schermo | Padova Science Technology and Innovation Studies Federico Neresini e Paolo Magaudda (a cura di).

Superquark, Voyager, Elisir, dibattiti sulla prova del Dna e pareri dei più vari esperti nei diversi talk show; informazioni in tempo reale dai Tg su invenzioni e scoperte: scienziati, esperti, prove scientifiche e controversie tecniche sono diventati «ingredienti» sempre più consueti delle trasmissioni televisive, al punto che non è più possibile comprendere le implicazioni sociali della tecnoscienza senza considerare come essa viene rappresentata dalla televisione. Il volume, risultato di più di tre anni di attività del gruppo di ricerca PaSTIS dell’Università di Padova, analizza il modo in cui i vari format televisivi descrivono, utilizzano e rappresentano la scienza e la tecnologia. L’indagine spazia dalla quantità di notizie scientifiche riportate annualmente dai telegiornali al ruolo degli esperti nei dibattiti televisivi; dalle discussioni sulle tecnologie nel caso di incidenti nelle fabbriche all’evocazione della prova del Dna nei talk show; dai contenuti delle trasmissioni di divulgazione scientifica alle rappresentazioni degli scienziati nella pubblicità. Per l’ampiezza dei dati raccolti, la varietà dei temi trattati e gli approcci di analisi utilizzati, il libro offre un’inedita e consistente panoramica sul rapporto tra tecnoscienza e Tv.

Eros, cybersex, neoporn. Nuovi scenari e nuovi usi in rete


Renato Stella.

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A vent’anni dalla pubblicazione de L’osceno di massa , il primo saggio in Italia che ha affrontato, non senza polemiche, i consumi popolari di pornografia, l’autore torna a occuparsi del tema degli usi erotici dei media concentrando l’attenzione sugli sviluppi più recenti e inediti del web . Il libro prende spunto dalla crisi quasi definitiva dell’ hard-core   industriale, scaricabile ormai gratuitamente da internet, ma tiene soprattutto conto della straordinaria quantità di video a luci rosse girati da persone comuni che si ritraggono nelle più diverse situazioni sessuali e che costituiscono la vera novità di questi anni. La nascita e il rapido diffondersi della pornografia amatoriale “fatta in casa”, oltre a porre in discussione i presupposti di molta parte dei dibattiti in voga tra gli studiosi alla fine del secolo scorso, rimette in causa un gran numero di circostanze relative alla pericolosità sociale e alla deriva sessista del consumo di materiali erotici. Nel contempo i linguaggi di espressione tipici dell’ hard-core   sono lentamente scivolati verso molti altri contesti comunicativi: il cinema, l’arte, la pubblicità, la tv stessa ne fanno oggi un largo utilizzo. Con ciò la pornografia non è più condannata a rimanere nel proprio ghetto ideologico e mediatico, come accadeva fino a qualche decennio addietro. Nella letteratura internazionale un tale processo è passato sotto il nome di pornografizzazione ( pornographication ) della società, termine col quale si vuole intendere una progressiva e apparentemente inarrestabile contaminazione che consente, ad esempio, alle pornostar di diventare presentatrici televisive e agli adolescenti di registrare e scambiare le loro prodezze amatorie col telefonino. Insieme a tali cambiamenti allora, molte questioni sensibili restano ancora aperte e devono costituire oggetto di riflessione: l’effettiva incidenza della pedopornografia in rete, la relazione che l’ hard-core   mantiene con le molestie e la violenza sulle donne, la precocità e la facilità di contatto in internet da parte dei minori. Un panorama di problematiche di grande interesse a cui il libro risponde attraverso una rigorosa ricostruzione dell’ampia letteratura specialistica internazionale e con una ricerca che coinvolge alcuni dei protagonisti.